“La persona non è solo lavoro ma nel lavoro fiorisce. Il lavoro è una forma di amore civile, non è un amore romantico, ma un amore vero autentico che ci fa vivere. La pensione deve essere giusta, ne troppo ricca ne troppo povera.
Le pensioni d’oro sono un’offesa al lavoro. Quando i giovani sono fuori dal lavoro alle imprese mancano energie, entusiasmo, gioie preziose. Serve un nuovo patto sociale umano per il lavoro. Abbiamo due sfide epocali per movimento sindacale: la prima e’ la profezia, il sindacato e’ espressione del profilo profetico della società, da voce a chi non ce l’ha smaschera i potenti. Il movimento sindacale ha vissuto le sue grandi stagioni quando e’ stato capace di profezia. Oggi rischia di smarrire, di assomigliare ai poteri che dovrebbe criticare, di assomigliare troppo alle istituzioni, ai partiti”.
“La seconda sfida e’ l’innovazione.”
“Il sindacato deve vigilare sulle mura delle civiltà del lavoro, guardando e proteggendo a chi ne è fuori. La vostra vocazione e’ proteggere chi i diritti non li ha ancora. Il capitalismo non contempla i valori del sindacato perché ha dimenticato il valore della economia sociale di mercato”.
“Il sindacato ha senso quando è profezia, sentinella delle mura della città del lavoro. Non quando assomiglia ad una istituzione o alla politica, perdendo la sua vocazione originaria, che è quella di stare nelle periferie e occuparsi principalmente degli esclusi. La gente non vede il sindacato lottare nelle periferie esistenziali, dove non c’è il lavoro, tra gli immigrati e i poveri. Non lo vede perché la corruzione e’ entrata nel cuore di alcuni sindacalisti. Siete nella giusta direzione con i migranti. Nel lavoro la donna è ancora nella seconda classe, la donna guadagna di meno, fate qualcosa.”
“Abitate le periferie esistenziali. Non c’è una buona società senza un buon sindacato. Non c’è sindacato buono che non rinasca nelle periferie. Sindacato deriva da “SYN e DIKE” Insieme e Giustizia, non c’è giustizia senza gli esclusi di oggi!”.
“Grazie per questo incontro e benedico il vostro lavoro”.
cit. Papa Francesco
dal discorso durante l’incontro con i delegati Cisl
Roma 28 giugno 2017