Il sistema della Ricerca pubblica è fatto di Enti, istituzioni e di persone che costituiscono un patrimonio inestimabile di conoscenze competenze. Da queste dipende la possibilità per il nostro Paese e per l’Europa di fondare un nuovo sviluppo sostenibile. Questa ovvietà è sconfessata dalle scelte recenti e anche passate che hanno messo in ginocchio queste istituzioni.
14 Giugno Presidio al Ministero dell’Economia
Il sistema della Ricerca pubblica è fatto di Enti, istituzioni e di persone che costituiscono un patrimonio inestimabile di conoscenze e competenze. Da queste dipende la possibilità per il nostro paese e per l’Europa di fondare un nuovo sviluppo sostenibile. Questa ovvietà è sconfessata dalle scelte recenti e anche passate che hanno messo in ginocchio queste istituzioni. Oggi, sotto la scure di una perenne emergenza finanziaria, gli interventi sbagliati degli ultimi anni rischiano di essere reiterati e di portare al collasso il sistema degli Enti Pubblici di Ricerca. I tagli in questo settore si ripercuotono inevitabilmente sul futuro del Paese, già gravemente in ritardo rispetto ai maggiori competitori internazionali in termini di investimenti percentuali sul PIL.
Non solo la cosiddetta “spending review” non dovrebbe riguardare le risorse destinate alla ricerca, ma si devono garantire i finanziamenti necessari al funzionamento e la rilancio degli Enti. La prima emergenza è il precariato. E’ necessario dare prospettive occupazionali ai tanti Precari che operano negli Enti di Ricerca. In questo contesto diviene improcastinabile l’emanazione del decreto per le assunzioni del 2009 e del 2010, che tutto il resto della pubblica amministrazione ha già avuto.
Non solo il nostro settore è in grande sofferenza e con scarsi investimenti, ma addirittura non si consente l’utilizzo delle risorse già certificate delle cessazioni avvenute negli Enti per nuove assunzioni per fare cassa e recuperare i rasparmi annunciati con la “spending review”. Invece per investire sul futuro e permettere la crescita dimensionale della ricerca in Italia occorrerebbe attuare un piano straordinario di reclutamento di ricercatori, superando i limiti imposti dalle leggi in termini di turn over e di piante organiche. Sono ormai troppi anni che gli enti di ricerca, sottoposti al blocco delle assunzioni, assolvono alle loro missioni istituzionali con circa il 50% di personale precario.
Per questa ragione manifesteremo al Ministero dell’Economia. Per questa ragione saremo in piazza con i lavoratori degli enti di ricerca.
Assumere i precari ora. Restituire le risorse degli enti subito. Il Ministro dell’Economia Monti firmi i decreti autorizzativi
FLC CGIL FIR CISL UIL RUA
(12 giugno 2012)
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Si intensifica la mobilitazione per: la salvaguardia della Ricerca Pubblica; la valorizzazione del Personale;dare idonee prospettive ai precari.
FLC Cgil – FIR Cisl – Uil RUA programmano unitariamente una serie di iniziative.
Le OO.SS. FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA, nella riunione intersindacale tenuta oggi, hanno valutato con preoccupazione lo stato della ricerca italiana.
Il taglio dei finanziamenti evidenziato dalla relazione della corte dei conti, il perenne stato di riordino degli enti, il blocco delle assunzioni, il grave e permanente problema del
precariato, descrivono un quadro drammatico che mette in discussione l’esistenza stessa della ricerca pubblica.
Per contrastare questa politica e rilanciare la ricerca quale motore di sviluppo sociale ed economico del paese, le OO.SS. hanno deciso di avviare iniziative unitarie e di
intensificare le mobilitazioni del personale. E’ stata quindi programmata una iniziativa nazionale unitaria da tenersi entro il mese di giugno.
In preparazione di detta manifestazione pubblica saranno tenute assemblee nei singoli enti e a livello territoriale. Inoltre saranno chiesti specifici incontri alle forze politiche, alle commissioni parlamentari e ai soggetti istituzionali e saranno programmate idonee iniziative per lo sblocco del turnover presso i Ministeri competenti.
FLC CGIL (Domenico Pantaleo) FIR CISL (Giuseppe De Biase) UIL RUA (Alberto Civica)
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