Come ogni anno domani si celebra la festa della donna e molte sono le iniziative previste per festeggiare la ricorrenza. Tuttavia l’unico vero risultato che ci premerebbe davvero festeggiare, purtroppo, tarda ad arrivare.
Ci riferiamo alla realizzazione della piena integrazione femminile nel mercato del lavoro, alla tanto agognata parità salariale uomo-donna e, cosa forse ancor più importante, al riconoscimento dei principali diritti civili in favore delle donne in molti paesi con culture diverse dalla nostra.
Proprio per questo, mentre ci accingiamo a celebrare l’8 marzo, il pensiero non può non correre a Malala, la ragazza Pakistana candidata al premio nobel per la pace 2014, che da anni si batte, anche a costo della sua stessa vita, per il diritto allo studio delle donne nei paesi dove lo stesso è negato.
A lei ed a tutte le donne a cui viene negata la libertà di istruzione, la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero e la libertà di autodeterminare il proprio futuro, va il nostro pensiero ed il nostro impegno, nella speranza che la festa della donna rappresenti un’occasione per continuare a discutere e lottare per i diritti femminili.
Roma, 7 marzo 2014 Coordinamento Femminile FIR CISL